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Donne potete votare, ma attenzione al rossetto!



L'1 febbraio del 1945 viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale l'estensione del voto alle donne. 
Il suffragio diventa universale, sebbene bisognerà attendere il 02 giugno del 1946, ossia il referendum che sancirà la Repubblica in Italia, per assistere alla prima votazione amministrativa. 


Il perché del titolo? 
Abbiamo parafrasato una frase del Corriere della Sera pubblicata durante la prima votazione a cui parteciparono le donne. Si tratta di una vera e propria indicazione. Siccome le schede dovevano essere incollate come un francobollo, col rossetto si sarebbe resa la scheda riconoscibile. Bisognava, pertanto, rimanere il più anonime possibile. 
L'articolo si chiudeva dicendo: 
"Dunque, il rossetto lo si porti con sé, per ravvivare le labbra fuori dal seggio."

Titoli dei Quotidiani
La battaglia per ottenere il voto fu lunga e ricca di colpi di scena. Elenchiamo le fasi salienti rimandando a studi più precisi. Il nostro intento è creare degli spunti per capire da dove nasce il dibattito e come e con chi si conclude.
Basti pensare che prima dell'Unità d'Italia del 1861 in alcune regioni italiane, come la Lombardia, il Veneto e la Toscana, il voto era già esteso alle donne a livello territoriale e, in alcune province, potevano anche essere elette. 


Con l'Unità d'Italia si vietò assolutamente il voto, anche perché l'opposizione della Chiesa era fermissima. Bisogna aspettare il 1903 per la fondazione di partiti e associazioni pro voto femminile. Furono tante le proposte di vari governi,ma non si riusciva a far breccia in uno stato profondamente maschilista. 
La figura centrale di fine Ottocento fu quella di Anna Maria Mozzoni che si battè con forza contro la discriminazione ponendosi in una posizione europeista che già combatteva per l'ottenimento del voto. 
Durante una conferenza a Bologna nel 1890 la Mozzoni dichiarò: 
"siamo rientrate in noi stesse, abbiamo esaminato i nostri pregi ed i nostri difetti e ci siamo permesse di esaminarvi anche voi, spogli del diritto divino, che è scaduto affatto nella nostra opinione ed abbiamo trovato che la nostra ragione procede al par della vostra con la forma sillogistica; che i problemi che travagliano la vostra coscienza, sono gli stessi che turbano la nostra; che la libertà che voi amate, l'amiamo anche noi; che i mezzi coi quali voi conquistaste la vostra, furono indicati dagli stessi principi che debbono rivendicare la nostra".
La citazione denuncia le intricate situazioni e i pregiudizi che si trovavano a sconfiggere le donne del Novecento. Di fronte a tante difficoltà, La Mozzoni però non si arrese e nel 1908 porta una petizione in Parlamento firmata anche da Maria Montessori. La donna acquisiva sempre maggiore consapevolezza, sebbene venisse osteggiata da più fronti.

Nel 1905 Pio X aveva dichiarato: 
“non elettrici, non deputatesse, perché è ancora troppa la confusione che fanno gli uomini in Parlamento. La donna non deve votare ma votarsi ad un'alta idealità di bene umano […]. Dio ci guardi dal femminismo politico.”
Con ciò ci rendiamo conto delle avversità anche politiche che avevano di fronte. La Chiesa era un punto di riferimento per tutti.
Si arriva così al periodo fascista dopo il dramma della Grande Guerra. Benito Mussolini inserisce il suffragio universale ma la gestione localistica delle leggi, varata dallo stesso governo, annulla di fatto questa possibilità. 
Fu una beffa terribile questa che però smosse gli animi. Ancora la guerra rallentò il riconoscimento, ma all'alba di una nuova epoca, con le anime scosse dal più grande genocidio della storia e l'allargamento degli orizzonti favorì nel 1945 l'inserimento della legge discussa in parlamento il 31 gennaio del 1945 e inserita in Gazzetta Ufficiale il giorno seguente. 



Il merito della legge va alla collaborazione tra due importanti personaggi della storia politica italiana: Alcide De Gasperi (Democrazia Cristiana) e Palmiro Togliatti (Partito Comunista) che in un comune testo, sotto il governo Bononi, portarono la legge all'attuazione. 

Da quella importante data sono passati 70 anni; a ripensarci non è così indietro nel tempo e il ruolo politico delle donne in Italia è ancora argomento che crea dibattiti, soprattutto a seguito di episodi discutibili sul valore effettivo che il loro ingresso ha avuto e ancora detiene. Cariche senza portafoglio, ruoli che rimangono marginali. La speranza resta nella presenza di laura Boldrini come presidente della Camera. 
Bisogna rendersi conto che il lavoro da fare è ancora tanto e, forse, bisognerebbe rendersi conto che entrare nelle istituzioni che di fatto sono operative potrebbe essere un punto di partenza. 
Eh si, di partenza...

Però possiamo tranquillamente andare con rossetto e aggiungiamo i tacchi alti per far sentire la nostra presenza. Anche questo è essere smartiani :)







Natale in casa sm-Art People: edizione 2014





Smartiani, siamo giunti al momento più atteso dell’anno, quello del Natale.
Si tratta di una festa che ha attraversato i secoli sotto forma di diversi riti, rispettando usanze, simbologie e tradizioni. Si utilizzano simboli universali investiti di volta in volta di significati diversi.
Un aspetto, però, accomuna tutti: la luce, simbolo di rinascita e di rinvigorimento. Alla fine dell’anno ci si prepara al successivo con propositi, speranze, obiettivi e desideri.

Da veri smartiani anche quest’anno noi pensiamo al Natale in modalità culturale e per questo desideriamo regalarvi delle copertine che possano incuriosirvi e commuovervi creando uno spazio di conoscenza.

Abbiamo scelto di abbinare a citazioni sul Natale di grandi autori immagini che potessero recuperare le atmosfere di quei testi e infondere messaggi di gioia e di speranza, tra sacro e profano.
Alcune frasi vi faranno tornare bambini, altre vi sorprenderanno e altre ancora vi strapperanno un sorriso.


Le copertine saranno cinque e copriranno l’intero mese dei festeggiamenti. Vogliamo che sia un Natale speciale per tutti ed un momento in cui pianificare le avventure del nuovo anno.

Noi siamo proiettate al futuro!

Copertina numero 1
08 Dicembre. Ricorre la festa dedicata al dogma dell'Immacolata Concezione.
Tradizionalmente è la giornata dedicata agli addobbi e ai regali. Ci viene in mente l'incipit del libro "Piccole Donne", che è stato il primo libro di molti smartiani. 
"Natale non sarà Natale senza regali", esclama Jo all'inizio del romanzo. Siete concordi?

Atmosfera natalizia, regali e sentimenti in una tradizione che sembra sfumare nel tempo. 

Per questo abbiamo scelto come sfondo il dettaglio di una vetrata sfumata e colorata per indicare l'attesa e il calore di queste giornate. 




Copertina numero 2: 
15 dicembre. Siamo nella settimana che anticipa il Natale. Siamo tutti intenti nei preparativi e anche il paesaggio sembra rispondere al desiderio di serenità e, perché no, magia. 
Abbiamo pensato, quindi, a Claude Monet il grande pittore impressionista che con i suoi paesaggi ha espresso proprio il mutar delle stagioni e dei luoghi. 
Questo è un dipinto del 1860, intitolato Magpie che è il nome dell'uccello ritratto sulla scaletta, ossia una gazza.
La citazione è tratta da una poesia di Emanuela Fimiani, "Regalo di Natale", che esprime proprio i desideri e le speranze della festa di Natale alle porte.
E' un segno di attesa, di futuro. Si fanno progetti e si pensa ai propositi per il nuovo anno.




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