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Natale in casa sm-Art People: edizione 2014





Smartiani, siamo giunti al momento più atteso dell’anno, quello del Natale.
Si tratta di una festa che ha attraversato i secoli sotto forma di diversi riti, rispettando usanze, simbologie e tradizioni. Si utilizzano simboli universali investiti di volta in volta di significati diversi.
Un aspetto, però, accomuna tutti: la luce, simbolo di rinascita e di rinvigorimento. Alla fine dell’anno ci si prepara al successivo con propositi, speranze, obiettivi e desideri.

Da veri smartiani anche quest’anno noi pensiamo al Natale in modalità culturale e per questo desideriamo regalarvi delle copertine che possano incuriosirvi e commuovervi creando uno spazio di conoscenza.

Abbiamo scelto di abbinare a citazioni sul Natale di grandi autori immagini che potessero recuperare le atmosfere di quei testi e infondere messaggi di gioia e di speranza, tra sacro e profano.
Alcune frasi vi faranno tornare bambini, altre vi sorprenderanno e altre ancora vi strapperanno un sorriso.


Le copertine saranno cinque e copriranno l’intero mese dei festeggiamenti. Vogliamo che sia un Natale speciale per tutti ed un momento in cui pianificare le avventure del nuovo anno.

Noi siamo proiettate al futuro!

Copertina numero 1
08 Dicembre. Ricorre la festa dedicata al dogma dell'Immacolata Concezione.
Tradizionalmente è la giornata dedicata agli addobbi e ai regali. Ci viene in mente l'incipit del libro "Piccole Donne", che è stato il primo libro di molti smartiani. 
"Natale non sarà Natale senza regali", esclama Jo all'inizio del romanzo. Siete concordi?

Atmosfera natalizia, regali e sentimenti in una tradizione che sembra sfumare nel tempo. 

Per questo abbiamo scelto come sfondo il dettaglio di una vetrata sfumata e colorata per indicare l'attesa e il calore di queste giornate. 




Copertina numero 2: 
15 dicembre. Siamo nella settimana che anticipa il Natale. Siamo tutti intenti nei preparativi e anche il paesaggio sembra rispondere al desiderio di serenità e, perché no, magia. 
Abbiamo pensato, quindi, a Claude Monet il grande pittore impressionista che con i suoi paesaggi ha espresso proprio il mutar delle stagioni e dei luoghi. 
Questo è un dipinto del 1860, intitolato Magpie che è il nome dell'uccello ritratto sulla scaletta, ossia una gazza.
La citazione è tratta da una poesia di Emanuela Fimiani, "Regalo di Natale", che esprime proprio i desideri e le speranze della festa di Natale alle porte.
E' un segno di attesa, di futuro. Si fanno progetti e si pensa ai propositi per il nuovo anno.




San Nicola di Bari ovvero Babbo Natale


Il 06 dicembre le chiese cattolica e ortodossa celebrano s.Nicola di Bari, il santo vescovo vissuto nel IV secolo d.C., morto nella città di Myra (attuale Turchia). In Italia è legato alla città di Bari che conserva, insieme a Venezia, le reliquie del santo, traslate a seguito della prima crociata (1087).

Noi sm-Art People poniamo l'attenzione su questa figura per due motivi molto singolari: le leggende legate alla sua esistenza e l'iconografia. Come sempre non vogliamo porre l'accento sulla veridicità storica, piuttosto focalizzarci sulle motivazioni del perpetuarsi di attributi iconografici che lo rendono riconoscibile. 
In entrambi i casi le tradizioni nascono da episodi tramandati da racconti succedutesi dopo la morte e legati presumibilmente ad episodi della sua vita. 

Le notizie riportano che Nicola nacque da una famiglia molto possidente ed avendo perso molto giovane i propri genitori a causa della peste, divenne erede di un patrimonio cospicuo.
La vocazione cristiana lo portò a diventare vescovo della città di Myra. Venne arrestato nel 305 d. C. da Diocleziano ma liberato da Costantino a seguito della legittimazione della religione cristiana con l'Editto di Milano (313 d.C.). 
Due ragioni decretano la nascita di un'iconografia del santo inconfondibile agli storici dell'arte. L'elezione a vescovo giustifica la presenza della mitra e dell pastorale nella sua raffigurazione. 
Le tre palle che porta nella sua mano derivano dall'episodio cosiddetto "delle tre fanciulle". Si narra, infatti, che s. Nicola, avendo saputo che un nobile uomo caduto in povertà aveva deciso di avviare le sue tre figlie alla prostituzione, prese una buona quantità di denaro e per te notti consecutive gettò un sacchetto nel cortile della loro casa come dote del matrimonio per le tre fanciulle.
Dante Alighieri nel Purgatorio, non mancò di ricordare quest'episodio come esempio di generosità: 

Questo parlava ancora della generosità di san Niccolò verso le fanciulle, 
perché potessero vivere onestamente la loro giovinezza.
(Purg, XX vv,31-32)


Spesso ai suoi piedi notiamo anche la presenza di tre bambini; ciò deriva dall'episodio del salvataggio di tre bambini dalla morte, avvenuta per mano di un macellaio. In realtà, si tratterebbe di un errore di traduzione. La parola innocens, infatti, stava anche ad indicare genericamente i bambini e, quindi, venne interpretata in questo modo, non in relazione alla colpevolezza o meno dei protagonisti dell'eventuale evento. 

s.Nicola


Questo gli diede la fama di essere generoso e caritatevole con i suoi fedeli. Ciò portò alla nascita di un'altra leggenda: pare, infatti, che s.Nicola sia indicato come protettore dei fanciulli perché era solito elargire doni e denaro ai bambini poveri che si presentavano presso la chiesa di cui era vescovo o addirittura calandoli dai camini delle case dei meno abbienti durante la notte. 

Da qui nasce la leggenda di s.Claus (abbreviazione, appunto, di San Nicolaus). Questa tradizione si è così radicata che tra la notte del 5 e 6 dicembre in diverse nazioni, soprattutto del Nord Europa, si usa donare regali ai bambini. 

s.Klaus 

Cosa vi sta venendo in mente?! Si, si tratta proprio di Babbo Natale. Il santo anziano, con la barba e l'abito rosso darà vita alla figura di Babbo Natale che è attualmente legata ad un filone, diciamo, più commerciale. 
Un testo fondamentale che lega la festa di s. Nicola indiscutibilmente a Babbo Natale è il testo "A visit from s.Nicolaus" pubblicato nel 1823 in America prima in forma anonima e poi attribuito a Clement Clarke Moore. 

Se Natale è davvero alle porte, con la festa di s. Nicola ne viviamo una vera e propria anticipazione. 
Storie che uniscono secoli e che trovano il filo conduttore in tradizioni apparentemente diverse ma generate dal denominatore comune dell'interpretazione dei signa e del mondo.  
Sm-Art people è anche questo: la curiosità di spiegare e dimostrare che con la cultura si deve e si può comprendere la ragione della nostra esistenza e l'evoluzione della storia che la governa senza confini religiosi e territoriali. 


Santa Barbara: storia di un'iconografia "smartiana"!

Oggi nella chiesa cristiana e nella chiesa ortodossa si festeggia s.Barbara (Nicomedia 273d.C.- 306 d.C)  martire dei primi secoli del cristianesimo. Sono pochissime le notizie storiche della sua vita e non entreremo nel merito perché noi sm-Art people riportiamo le fonti, le tradizioni e i simboli che hanno poi consentito la nascita dell'iconografia che ci permette di identificare i soggetti di numerosi dipinti. Non indaghiamo sull'attendibilità storica. 

Nata in Turchia, Barbara si trasferisce durante la sua vita a Scandriglia, provincia di Rieti. 
Le notizie relative alla sua vita le possiamo leggere nella Legenda Aurea,  un testo agiografico scritto da Jacopo da Varazze, che è considerato un punto di riferimento per l'interpretazione iconografica di opere a tema religioso. 
Secondo il racconto, la giovane Barbara fu rinchiusa in una torre per volere del padre, che voleva salvaguardarla dai pretendenti. La ragazza, durante la costruzione della torre ebbe un'illuminazione: fece modificare il progetto, aggiungendo una terza finestra, simbolo della Trinità. 
A questo punto il padre, intuita la conversione della giovane, la denuncia al magistrato romano che ordina la decapitazione per lei dopo due giorni di tortura. Barbara, intanto, era riuscita a scappare, ma venne ritrovata nel bosco e condotta a Roma. Viene torturata per due giorni e, sempre secondo la leggenda, durante la flagellazione con le verghe, quest'ultime si trasformarono in piume di pavone. Non bastarono il fuoco, le verghe e l'asportazione delle mammelle.
Toccherà al padre Dioscoro di procedere con l'atto finale, ossia la decapitazione.
Dopo aver decapitato la figlia, Dioscoro venne colpito da un fulmine e morì anch'egli. Per questo la santa è custode delle morti improvvise.

F.Goya, s.Barbara



Come si è sviluppata la sua iconografia?
L'elemento più ricorrente è sicuramente la torre, che molto spesso porta in una mano, ma altre volte è collocata alle sue spalle, con tre finestre a simboleggiare la Trinità, Non mancano però testimonianze di opere in cui compaiono gli strumenti delle tortura, ossia le ali, il pavone e il fuoco. Delle volte compare anche il fulmine,
Santa Barbara è, infatti, invocata durante i temporali ed è protettrice, tra gli altri, di tutti i mestieri che hanno a che fare col fuoco. 
Un dipinto che al meglio rappresenta s.Barbara è quello di Francisco Goya, è ricca di simboli e rimandi al martirio compreso il fuoco che diventa piuma di pavone. 

Arrivederci alla prossima iconografia. 



Riflessioni smartiane: la finale di Impresa Creativa

Passata la notte in riflessioni, vi raccontiamo della finale di Impresa Creativa.
L'evento si è svolto presso l'ex macello di Cesena. Il team sm-Art People, organizzato e pronto alla finale, ha allestito, come previsto,  il suo banchetto di cui vi mostriamo le foto!

Banchetto sm-Art People 

Un arredamento creativo e home made per la ricerca di nuovi smartiani e una postazione dominata dal nostro colore sociale, il bistrattato colore arancio, scelto come simbolo di vitalità e richiamo al passato nell'immaginario collettivo!

Il team sm-Art People ha partecipato al concorso presentando Tùkè, il cultural social network, un canale dedicato alla cultura per abbattere il gap comunicativo che lo attanaglia rispetto all'evoluzione 2.0 della maggior parte dei settori economici di ogni paese!

Giungiamo ai progetti premiati seguendo l'ordine alfabetico: Ciclofficina 2.0, Cue Press e RiUp! 
Al team di Ciclofficina 2.0 rivolgiamo i migliori auguri perché lo consideriamo un team in gamba e un progetto che può davvero andare avanti. Visto l'ambito in cui lavorano: hanno voluto la bici e adesso pedalano! :) Buona pedalata ragazzi! 
Il criterio principe della selezione, svelato solo ieri, è stato la fattibilità economica. In merito a ciò avanziamo le nostre perplessità.

Cue Press è un'azienda di editoria digitale e cartacea on demand presente sul mercato da due anni. Ha elaborato progetti, pubblica periodicamente riviste e ha numerose collaborazioni. Dov'è la start up?
Rispetto a chi non ha un'history, come viene valutata la fattibilità di chi, essendo già azienda,  ha un piano economico, un bilancio e che da Impresa Creativa poteva solo valutare l'espansione a nuovi mercati?

Ri Up è una start up costituita come tale dal 2013. Quello che ci desta perplessità è l'history dell'azienda. Nati come RI.KEA (nome che hanno dovuto modificare date le pressioni di una notissima azienda che produce mobili che "vagamente" la ricorda), hanno vinto il premio Spinner che assegnava loro un contributo fino a 30.000 €. Se la loro fattibilità economica e realizzazione di impresa non è riuscita a concretizzarsi con quest'importo, su quale principio dovrebbe realizzarsi con 5.000€? Perché non dare una possibilità ad un altro gruppo che poteva inaugurare una nuova attività con quella cifra?
Quali sono i criteri per cui qualcosa si considera sostenibile? La commissione ha considerato i percorsi precedenti?

La sostanza è: se in un concorso, il cui fine è quello di favorire la nascita di NUOVE imprese e/o realtà territoriali, si presentano soggetti che sono in fase operativa avanzata, non c'è un difetto di fondo? 

Il post è il frutto di una riflessione in merito a diversi programmi per l'avviamento di impresa che sembrano far piovere sul bagnato. L'erogazione dei premi e dei finanziamenti viene spesso effettuata a favore di progetti che hanno già una realtà forte e che non presentano "nuovi orizzonti". Si vuole davvero scommettere su qualcosa di nuovo oppure si va a rafforzare ciò che già c'è, in una modalità che riflette lo stallo del sistema Italia?
Il bando di Impresa Creativa a cui noi abbiamo partecipato aveva come obiettivo un monte ore di formazione per la stesura di un business plan da parte di gruppi che volevano costituirsi come start up.Ci dispiace vedere premiate start up e realtà imprenditoriali con percorsi già attivati, che non hanno bisogno di un contributo per avviarsi, senza scommettere su dei gruppi che con quei 5.000€ avrebbero davvero creato qualcosa di nuovo e non necessariamente qualcosa di smartiano.  

Detto questo, sm-Art People stamattina riprende il suo cammino: nuove tappe, nuovi orizzonti, nuovi obiettivi e collaborazioni. Il futuro è nelle nostre mani (e nella nostra testa!). 



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