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Archive for febbraio 2018

Arte urbana e tecnologie: la street art si trasforma in animazione digitale



Qual è l'ultimo museo che avete visitato Milano?
Se cercate qualcosa di alternativo e all'aperto, il MAUA, il Museo di Arte Urbana Aumentata è quello che fa per voi!
Qui, smartphone alla mano, murales, stencil, poster e collage si trasformano grazie ad animazioni digitali in opere in 3D.

Per inseguire l'avventura, ovvero visitare MAUA:
  •  scarica l'app Bepart;
  • controlla la mappa del museo, disponibile anche sul sito streetartfactory.eu e in formato cartaeco presso Base Milano e gli Infopoint della città;
  • seleziona le opere di tuo interesse per costruire il tuo tour;
  • segui la mappa per trovare l'opera,
  • inquadrala e seguila in un'altra dimensione!
  • Volendo puoi condividere l'esperienza sui social e usare gli hashtag: #maua, #museoarteurbanaaumentata e #realtaaumentata



MAUA nasce anche come esperimento di curatela diffusa: le opere sono state infatti selezionate dagli stessi abitanti dei quartieri che le ospitano. 
Diversi incontri e discussioni sul significato e il loro valore per le strade della città percepito dai cittadini hanno portato alla selezione delle opere "museali". Successivamente queste sono state trasformate da animation designer.



I quartieri di periferia Giambellino-Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Niguarda-Bovisa e QT8-Gallaratese ospitano per il momento oltre 200 opere di streetart.
Il progetto "Milano Città Aumentata" è stato selezionato tra i vincitori  del "Bando alle Periferie" promosso  dal Comune di Miano per valorizzare questi quartieri della città. Il Museo nasce da una rete che coinvolge Bepart e altre sei realtà territoriali: BASE Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni, Terre di Mezzo, scuola CFP Bauer, PUSH. e la Fondazione Arrigo e Pia Pini.
 
Cosa ne pensano le sm-Art People?
È un progetto che ci piace perchè coinvolge le persone e le spinge a pensare al proprio quartiere come un spazio da visitare, da rendere interessante e curioso.
Non solo, l'arte e le città sono anche un luogo di denuncia, di coinvolgimento sociale per il miglioramento della collettività. Che questo possa avvenire in un contesto chiamato "museo" ci fa sperare nel coinvolgimento culturale delle comunità urbane.
Allora buon lavoro al Maua e ci vediamo, smartphone in mano e mente aperta, ad osservare e ripensare ai racconti sui muri delle nostre città!

 Photo: corriere.it

Giovedì Grasso: benvenuto Carnevale!



Con il giovedì grasso si entra nel cuore del Carnevale, un antichissimo rito che trae origina dalla feste pagane chiamate Saturnalia. 

In questo periodo, gli uomini potevano liberarsi di tutte le proprie inibizioni e godere dei piaceri della vita negli ultimi giorni prima della Quaresima, i 40 giorni che precedono la Pasqua.
Il giovedì grasso ed il successivo martedì grasso sono dunque l'apice di questi festeggiamenti e il nome grasso deriva dalla consuetudine di mangiare tanto in queste giornate. La tradizione ci regala numerosi aneddoti che riguardano queste particolari giornate. 
Noi ve ne raccontiamo due simboliche: i festeggiamenti in Piazza San Marco a Venezia e alcune curiosità gastronomiche.  
G.Bella Giovedì Grasso in Piazzetta


Giovedì Grasso a VeneziaVenezia è famosa in tutto il mondo per il Carnevale e nei secoli  in queste giornate è sempre stata luogo di eventi celebrativi che richiamavano l'attenzione di molti visitatori. Il giovedì grasso si celebrava una vittoria politica sul patriarca Ulrico di Aquileia avvenuta nel 1162. 
Tradizione voleva che in questa giornata i macellai e i fabbri tagliavano la testa ai tori per simboleggiare la possibilità di eliminare ogni ostacolo. Nel tempo la festa è divenuta più folkloristica e colorata con giochi ed imprese, come quella nota del "Volo del Turco" o "Volo dell'Angelo" dal campanile della piazza. Tra i riti più attesi vi erano anche quello della macchina lignea in Piazzetta San Marco, dalla quale partivano fuochi d'artificio e le cosiddette "forze d'Ercole" le strabilianti piramidi umane degli artisti funamboli.

L'evento era talmente noto che diversi pittori lo hanno ritratto, descrivendo nei dettagli ciò che accadeva. 
F.Guardi- Carnevale in Piazza S.Marco
Tradizioni Culinarie
Al giovedì grasso è legata la tradizione delle abbuffate di cibo. In diverse regioni d'Italia infatti queste giornate hanno dei chiari riferimenti al cibo. Il nome più famoso è il berlingaccio, termine toscano che deriva dal tedesco bretling e significa "abbuffarsi con piacere". Non a caso il dolce di carnevale per eccellenza è il berlingozzo.
In Sardegna invece cambia il nome del Martedì Grasso, chiamato Martisero o Mamoiada.
Elemento comune di tutti i cibi carnevaleschi è il grasso: dalle chiacchiere, alle castagnole, fino al sanguinaccio, avremo modo di fare scorta di grassi prima della Quaresima!

Buon Carnevale  e ricordate che... ogni scherzo vale purché sappia di sale!

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