Posted by : Unknown mercoledì 14 febbraio 2018



Qual è l'ultimo museo che avete visitato Milano?
Se cercate qualcosa di alternativo e all'aperto, il MAUA, il Museo di Arte Urbana Aumentata è quello che fa per voi!
Qui, smartphone alla mano, murales, stencil, poster e collage si trasformano grazie ad animazioni digitali in opere in 3D.

Per inseguire l'avventura, ovvero visitare MAUA:
  •  scarica l'app Bepart;
  • controlla la mappa del museo, disponibile anche sul sito streetartfactory.eu e in formato cartaeco presso Base Milano e gli Infopoint della città;
  • seleziona le opere di tuo interesse per costruire il tuo tour;
  • segui la mappa per trovare l'opera,
  • inquadrala e seguila in un'altra dimensione!
  • Volendo puoi condividere l'esperienza sui social e usare gli hashtag: #maua, #museoarteurbanaaumentata e #realtaaumentata



MAUA nasce anche come esperimento di curatela diffusa: le opere sono state infatti selezionate dagli stessi abitanti dei quartieri che le ospitano. 
Diversi incontri e discussioni sul significato e il loro valore per le strade della città percepito dai cittadini hanno portato alla selezione delle opere "museali". Successivamente queste sono state trasformate da animation designer.



I quartieri di periferia Giambellino-Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Niguarda-Bovisa e QT8-Gallaratese ospitano per il momento oltre 200 opere di streetart.
Il progetto "Milano Città Aumentata" è stato selezionato tra i vincitori  del "Bando alle Periferie" promosso  dal Comune di Miano per valorizzare questi quartieri della città. Il Museo nasce da una rete che coinvolge Bepart e altre sei realtà territoriali: BASE Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni, Terre di Mezzo, scuola CFP Bauer, PUSH. e la Fondazione Arrigo e Pia Pini.
 
Cosa ne pensano le sm-Art People?
È un progetto che ci piace perchè coinvolge le persone e le spinge a pensare al proprio quartiere come un spazio da visitare, da rendere interessante e curioso.
Non solo, l'arte e le città sono anche un luogo di denuncia, di coinvolgimento sociale per il miglioramento della collettività. Che questo possa avvenire in un contesto chiamato "museo" ci fa sperare nel coinvolgimento culturale delle comunità urbane.
Allora buon lavoro al Maua e ci vediamo, smartphone in mano e mente aperta, ad osservare e ripensare ai racconti sui muri delle nostre città!

 Photo: corriere.it

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