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In Ricordo di Gordon Byron


Gordon Byron nacque a Londra il 22 gennaio 1788.
Ricordato come Lord Byron,  è stato un poeta e politico inglese.

Personalità brillante dal carattere mutevole, ha avuto una vita ricca di avventure, sia esplorando e vivendo in diversi territori, sia a livello amoroso. 
Numerose furono le sue amanti, anche perché la sua bellezza è passata nella storia. 
Ricordiamo alcune sue citazioni: 

“E i sogni nel loro sviluppo hanno respiro, E lacrime e tormenti, e il tocco della gioia; 
essi hanno un peso sui nostri pensieri da svegli. 
Essi tolgono un peso dalle nostre fatiche da svegli. Essi dividono il nostro essere.” 

“Ridi sempre quando ti è possibile. É una medicina a buon mercato. 


“Nel primo bacio d'amore rivive il paradiso terrestre.” 


Buona domenica! 

Compleanni smartiani: Claude Monet (1840-1926)

Claude Monet, autoritratto, 1866

Nasceva il 14 Novembre di ben 176 anni fa il padre dell'Impressionismo: 
buon compleanno Claude Monet!

Nato nel 1840 a Parigi da una famiglia benestante, Monet si trasferì con la famiglia in Normandia a soli 5 anni.
Vivere vicino al mare, a diretto contatto con la natura e la luce particolare del nord Europa, influenzeranno il modo determinante la sua pittura.
Così come l'incontro, negli anni '50, con Eugène Boudin, corniciaio e pittore, che sosteneva la necessità di dipingere en plein air il bozzetto e su tela per cogliere le vibrazioni naturali della luce e dei colori.
Monet stesso dirà: "Se sono diventato pittore lo devo a Eugène Boudin. È a lui che devo l'educazione definitiva del mio occhio".

Monet è l'impressionista per eccellenza: la sua attenzione si concentra sul colore, sugli effetti della luce, sul movimento; i suoi soggetti sono quasi tutti all'aria aperta.
Trovate le immagini di diverse opere en plein air di Monet qui.

Il centro della sua osservazione non è la scena o l'oggetto e ciò che esso rappresenta , ma gli effetti della luce e dei colori sulle sue superfici, tanto che egli racconta:


"Il colore è la mia ossessione giornaliera, la mia gioia e il mio tormento. A tal punto che un giorno, trovandomi accanto al letto di morte di una donna che era stata ed ancora era molto cara per me [sua moglie], mi trovai a focalizzare il mio sguardo sulle sue tempie, e ad analizzare automaticamente la successione di tonalità  di colore che la morte stava provocando sul suo volto immobile. C'era del blu, del giallo, dei toni grigi, toni che non riesco a descrivere. A tal punto ero arrivato".

Per tutta la sua lunghissima carriera, anche quando l'Impressionismo era ormai superato, Monet rimarrà fedele ai principi della sua pittura, non mossa da una ricerca teorica o da interessi intellettuali, ma incentrata sul fare pratico, sull'osservazione diretta e sulla materialità dei colori, sull'esperienza dei giochi di luce e ombra. Proprio negli anni '90 dipingerà la serie della Cattedrale di Rouen (1894). 
Potete vedere l'intera serie qui.



La Cattedrale di Rouen, Monet, 1894. Immagine da Tumblr: weepfortrip.blogspot.com
Negli ultimi anni della sua vita si ritira in un villaggio in Normandia, e dipinge superfici sempre più grandi, tra cui Lo stagno delle ninfee (1904). Non vi è orizzonte, né presenza umana: solo luce e colore dai contorni non definiti, al limite dell'astrazione.
Lo Stagno delle Ninfee, Claude Monet, 1904. Opera conservata presso il Museo d'Orsay.



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