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San Nicola di Bari ovvero Babbo Natale
Il 06 dicembre le chiese cattolica e ortodossa celebrano s.Nicola di Bari, il santo vescovo vissuto nel IV secolo d.C., morto nella città di Myra (attuale Turchia). In Italia è legato alla città di Bari che conserva, insieme a Venezia, le reliquie del santo, traslate a seguito della prima crociata (1087).
Noi sm-Art People poniamo l'attenzione su questa figura per due motivi molto singolari: le leggende legate alla sua esistenza e l'iconografia. Come sempre non vogliamo porre l'accento sulla veridicità storica, piuttosto focalizzarci sulle motivazioni del perpetuarsi di attributi iconografici che lo rendono riconoscibile.
In entrambi i casi le tradizioni nascono da episodi tramandati da racconti succedutesi dopo la morte e legati presumibilmente ad episodi della sua vita.
Le notizie riportano che Nicola nacque da una famiglia molto possidente ed avendo perso molto giovane i propri genitori a causa della peste, divenne erede di un patrimonio cospicuo.
La vocazione cristiana lo portò a diventare vescovo della città di Myra. Venne arrestato nel 305 d. C. da Diocleziano ma liberato da Costantino a seguito della legittimazione della religione cristiana con l'Editto di Milano (313 d.C.).
Due ragioni decretano la nascita di un'iconografia del santo inconfondibile agli storici dell'arte. L'elezione a vescovo giustifica la presenza della mitra e dell pastorale nella sua raffigurazione.
Le tre palle che porta nella sua mano derivano dall'episodio cosiddetto "delle tre fanciulle". Si narra, infatti, che s. Nicola, avendo saputo che un nobile uomo caduto in povertà aveva deciso di avviare le sue tre figlie alla prostituzione, prese una buona quantità di denaro e per te notti consecutive gettò un sacchetto nel cortile della loro casa come dote del matrimonio per le tre fanciulle.
Dante Alighieri nel Purgatorio, non mancò di ricordare quest'episodio come esempio di generosità:
Questo parlava ancora della generosità di san Niccolò verso le fanciulle,
perché potessero vivere onestamente la loro giovinezza.
(Purg, XX vv,31-32)
Spesso ai suoi piedi notiamo anche la presenza di tre bambini; ciò deriva dall'episodio del salvataggio di tre bambini dalla morte, avvenuta per mano di un macellaio. In realtà, si tratterebbe di un errore di traduzione. La parola innocens, infatti, stava anche ad indicare genericamente i bambini e, quindi, venne interpretata in questo modo, non in relazione alla colpevolezza o meno dei protagonisti dell'eventuale evento.
![]() |
s.Nicola |
Questo gli diede la fama di essere generoso e caritatevole con i suoi fedeli. Ciò portò alla nascita di un'altra leggenda: pare, infatti, che s.Nicola sia indicato come protettore dei fanciulli perché era solito elargire doni e denaro ai bambini poveri che si presentavano presso la chiesa di cui era vescovo o addirittura calandoli dai camini delle case dei meno abbienti durante la notte.
Da qui nasce la leggenda di s.Claus (abbreviazione, appunto, di San Nicolaus). Questa tradizione si è così radicata che tra la notte del 5 e 6 dicembre in diverse nazioni, soprattutto del Nord Europa, si usa donare regali ai bambini.
![]() |
s.Klaus |
Cosa vi sta venendo in mente?! Si, si tratta proprio di Babbo Natale. Il santo anziano, con la barba e l'abito rosso darà vita alla figura di Babbo Natale che è attualmente legata ad un filone, diciamo, più commerciale.
Un testo fondamentale che lega la festa di s. Nicola indiscutibilmente a Babbo Natale è il testo "A visit from s.Nicolaus" pubblicato nel 1823 in America prima in forma anonima e poi attribuito a Clement Clarke Moore.
Se Natale è davvero alle porte, con la festa di s. Nicola ne viviamo una vera e propria anticipazione.
Storie che uniscono secoli e che trovano il filo conduttore in tradizioni apparentemente diverse ma generate dal denominatore comune dell'interpretazione dei signa e del mondo.
Sm-Art people è anche questo: la curiosità di spiegare e dimostrare che con la cultura si deve e si può comprendere la ragione della nostra esistenza e l'evoluzione della storia che la governa senza confini religiosi e territoriali.
Author : Unknown
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