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LA GLORIA DI COLUI CHE TUTTO MOVE: Dante e la sua Commedia




14-09-1321: ricorre l'anniversario della morte di Dante Alighieri

Poeta, scrittore, linguista e politico. 
Ogni aggettivo sarebbe superfluo. Ve ne consiglio uno: DIVINO, come la sua "Comedia".
Un personaggio che ha posto al centro della sua vita la religione e la politica combattendo fino in fondo per i propri ideali.

E vi chiedo: quali sono i sentimenti che muovono il capolavoro del grande fiorentino? 
Ne ho scelti 3, universalmente riconosciuti e che sono al centro dell'opera. Pronti ad immergervi nella magia di Dante?


1- AMORE: Beatrice, musa della sua vita e delle sue opere. Un amore platonico che non ha conosciuto confini e che muove Dante alla scoperta di sè stesso e all'interpretazione dell'esistenza in un modo sublime che unisce il sacro al profano, la filosofia alla religione. 




"Che dentro a li occhi suoi ardeva un riso 
Tal, ch'io pensai di toccar cò miei lo fondo
 De la mia gloria e del mio paradiso."

 Paradiso, Canto XV

"Dante e Beatrice" Gustan Dorè




2- LIBERTA': la libertà di giudizio rende l'uomo libero di scegliere quale sia la sua religio e il suo percorso di vita. Dante fa della libertà la sua prima forza, senza la quale non sarebbe giunto alla grazia e alla fede che lo contraddistinsero. 

"Lo maggior don che Dio per sua larghezzafesse creando, e a la sua bontate

più conformato, e quel ch’e’ più apprezza,
fu de la volontà la libertate;
di che le creature intelligenti,
e tutte e sole, fuoro e son dotate". 

Paradiso, Canto V

"Nel mezzo del cammin di nostra vita", Domenico di Michelino





3- LA FEDE:  Fine ultimo della sua esistenza ed aspirazione universale dell'uomo per trovare pace alle proprie tribolazioni esistenziali, è il motore che muove le menti assetate di "canoscenza" come Dante. 
Nell'ultimo canto della sua "Commedia" si esprime nella sua più dilagante tenerezza un messaggio divino che fa rabbrividire. 


"Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio, 
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì,che ’l suo fattore 
non disdegnò di farsi sua fattura". 


La accostiamo alla Pietà di Michelangelo, dove il rapporto "figlia del tuo figlio" sembra plasmarsi nel marmo di quest'opera che ha incantato il mondo. Solo un genio irrequieto come Michelangelo Buonarroti, alla stregua di Dante nelle tribolazioni alla ricerca di una pace interiore poteva concepire simile soggetto e soprattutto renderlo nella materia in una perfezione che sembra acheropita, ossia "non realizzata da mano (umana).

Pietà (particolare), Michelangelo Buonarroti




Francesco d'Assisi, patrono d'Italia




Le ricorrenze smartiane sono tali sulla base di una convinzione: ci sono persone nella storia 
che hanno cambiato il mondo seguendo loro stessi e quello che sentivano. 
Che sia stata la religione, la cultura, l'ideologia a guidarli, hanno sentito un motivo dentro di loro più grande di loro che li ha portati ad essere il cambiamento che desideravano. 
San Francesco è tra queste grandi personalità perché ha cambiato il modo di vedere e vivere la religione cristiana e lo ha fatto, semplicemente segunedo ciò che riteneva più giusto per arrivare alla fede. Creare un ordine monastico tuttora attivo e ancora fedele ai principi che lo hanno generato è un risultato enorme. I francescani sono seguiti e venerati come tra i principali della Chiesa Cattolica e riconosciuto nella sua potenza anche da altre religioni 
Francesco diceva di essere strumento nelle mani di Dio destinato a divulgare le idee che Dio stesso voleva trasmettere. In questo dovremmo essere come lui, strumento per arrivare ad un bene più grande che per noi è la diffusione della conoscenza e della cultura.

Viene ricordato dalla storia per essere il santo che già in vita venne riconosciuto come tale e che per questo venne santificato a soli due anni dalla morte. Compare ancora in vita in un ritratto emblmatico, custodito a Subiaco (FR), nel monastero di San Benedetto, ad ulteriore testimonianza della sua fama e del rispetto profondo che altri ordini gli riservavano.

La sua grandezza, però, si deve anche alla sua particolarissima composizione "Il Cantico delle Creature" che è ricordata come la prima poesia in italiano della storia della nostra lingua, anticipando di oltre cinquant'anni la composizione dantesca. Venne composta, infatti, nel 1224.
La mulidisciplinarità per cui san Francesco è riconosciuto, lo rende un personaggio chiave per lo studio e la preparazione di ognuno di noi. Il pittore Giotto lo ha reso icona immortale della storia dell'arte, a conferma della sua importanza storica. L'Italia lo ha eletto patrono della nazione.  

Vi condividiamo due citazioni del santo d'Assisi, accompagnate da importanti dipinti nella storia dell'arte. 


Giotto, "San Francesco riceve le stimmate", Louvre, Parigi





"Cominciate col fare ciò che è necessario,

poi ciò che è possibile.
E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"






"Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. 

Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. 

Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista."

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