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Archive for luglio 2014
Musei e social media: Museum Analytics
Come valutare la rilevanza online dei musei?
Uno strumento utile è Museum Analytics, una piattaforma online per la condivisione e la discussione delle informazioni relative ai musei ed al loro pubblico.
Al suo interno sono consultabili delle classifiche basate su:
- il numero di visitatori al museo
- i siti Web istituzionali più visitati
- le pagine Facebook più seguite
- i profili Twitter più seguiti
- la classifica dei musei sulla base dei precedenti dati.
Come funziona: quotidianamente i numeri di ogni museo vengono aggiornati sulla base di dati reali. I musei possono ricevere a cadenza settimanale, mensile o annuale, un report che aiuti i responsabili della comunicazione a valutare i propri piani di azione e la loro efficacia.
L'accesso ai report è però riservato ai musei inseriti nel progetto: come può allora essere per tutti uno strumento utile?
Al momento sono presenti nel progetto oltre 3.000 musei, ma come tenere in conto l'impatto che questi musei di tutto il mondo hanno quotidianamente sul Web?
Come usare questi dati?
I dati vanno incrociati ai piani di comunicazione delle istituzioni virtuose... come fare dunque?
Museum Analytics non ci da le strategie vincenti, ma degli input che dobbiamo essere in grado di interpretare:
- chi sono i musei più seguiti online?
- quali sono le loro peculiarità?
- perché le persone li seguono online?
Qui nasce il vero lavoro del social media manager. Scrivo di lavoro perché questa figura necessiterà di osservare e studiare le strategie di comunicazione di queste istituzioni, dovrà forse spaziare a casi vincenti di settori differenti.
Elaborare questi dati e renderli informazione preziosa necessita tempo, capacità di analisi, abilità nell'interpolazione di dati, competenze comunicative, capacità di focalizzare il vero valore che si vuole comunicare.
E la curiosità di porsi delle domande:
- come comunicano le grandi istituzioni museali con gli user?
- che linguaggio usano?
- che tipo di post pubblicano?
- differenziano il loro pubblico?
- quali sono i loro obiettivi a lungo termine?
- come pianificano delle campagne orientate al Web?
Le istituzioni museali più recettive al Web si stanno dotando di figure professionali nuove e ibride che abbiano competenze sia nel settore culturale che in quello comunicativo, in grado di elaborare piani di comunicazione che mostrino l'istituzione che rappresentano come un'identità culturale chiara, forte e unitaria.
Va ricordato che i numeri consultabili su Museum Analytics non sono conclusivi della situazione generale del museo, nè dell'engament (il grado di coinvolgimento) degli utenti online.
Come usare allora questi dati?
I dati devono diventare informazione, e oso dire che le pagine più attive e che più sembrano funzionare devono essere uno spunto per una campagna di comunicazione fresca e pianificata in funzione dell'obiettivo: creare valore culturale, dare all'utente qualcosa, un'immagine, una storia, una frase, che lo accompagni per un pò e che gli faccia venire il desiderio di scoprire qualcosa di più, di scegliere come destinazione quella istituzione.
Oserei chiamare questo obiettivo "punto di partenza": una nuova storia in cui avviene finalmente l'incontro tra l'istituzione e il fruitore, e che necessita di tutt'altre attenzioni.
Author : Unknown
Notizia smartiana: la Nike di Samotracia torna ad incantare il Louvre
Dopo un restauro lungo dieci mesi la scultura della Nike di Samotracia, statua del periodo ellenistico datata tra il 200 e 180 a.C, torna a splendere sull'Escalier Daru del Louvre. La statua, acefala, venne ritrovata a Samotracia, un'isola dell'Ege,o nel 1863 e venne scolpita a Rodi per celebrare una vittoria navale.
L'intervento è costato quattro milioni di euro grazie alla collaborazione tra cittadini ed istituti pubblici e privati.
La rivedremo nel suo splendente panneggio investito da un vento immaginario col petto che si erge di fronte al cedere delle ali. La mancanza delle braccia e della testa sembra quasi non sentirsi data l'impetuosità delle ali e del corpo. Le gambe, ben salde alla nave che la tiene sulle acque, giocano un ruolo fondamentale in quel riproporre l'equilibrio classico che celebre rese la scultura greca in tutto il mondo.
L'attuale collocazione della statua, sebbene fuori contesto e sviscerata dal suo significato celebrativo, è in realtà strategico e simbolico, dando un valore iconico al Louvre. Nell'antica Grecia la Nike, letteralmente Vittoria, era il simbolo della vittoria, tornato in voga durante le campagne di Alessandro Magno ed era legata alla dea Atena.
In questa rilettura di significato, del tutto moderno e legato alla natura didattica del Louvre, possiamo dire che afferma un'altra vittoria: quella della cultura sul mondo.
Per questo direi che è un simbolo anche smartiano: aprite le ali alla vittoria!!
Author : Unknown