Posted by : Unknown lunedì 29 gennaio 2018




I Giorni della Merla, secondo la tradizione, ricorrono il 29-30-31 gennaio (oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il 1° di febbraio) e rappresenterebbero i giorni più freddi dell'anno. 





Origine del nome
L'origine di questo nome affonda le proprie radici nella tradizione contadina, che è solita interpretare in maniera popolare e seguendo antiche leggende il tempo e il passaggio delle stagioni.
Vi proponiamo le storie più famose che spiegano la scelta di identificare questo breve periodo come "I Giorni della Merla" invitandovi a condividere ulteriori leggende tipiche dei vostri territori.
L'Italia infatti è costellata da innumerevoli tradizioni e racconti che di regione in regione mutano nell'esposizione ma non nel senso generale.
Vediamo dunque quali sono le storie più conosciute che danno un sapore così favolistico a queste fredde giornate invernali.


I Racconti 
La leggenda più nota racconta di una merla e dei suoi piccoli che per ripararsi dal freddo pungente di fine gennaio, si rifugiarono in un comignolo, uscendo il 1° febbraio. Una volta usciti, i merli notarono un mutamento nel loro piumaggio. La fuliggine fuoriuscita durante la permanenza nel riparo di fortuna infatti ne aveva compromesso per sempre il manto, giustificando così la diversità tra i merli maschi, dal manto nero brillante, e le merle femmine, col mento grigio.

Una versione più ricca di dettagli invece parla di una merla che veniva puntualmente messa alla prova dal mese di gennaio che, non appena la vedeva uscire dal nido per cercare rifornimenti, provvedeva a gettarle addosso freddo e gelo. Un anno, stanca di questi soprusi, la merla decise di fare provviste per l'intero mese, in modo da uscire quando gennaio fosse finito.
Un tempo gennaio aveva solo 28 giorni; quindi, arrivato il 28 gennaio, la merla uscì dal nascondiglio mettendosi a cantare credendo di aver beffato il freddo mese. Gennaio, noto per la sua permalosità, chiese in prestito 3 giorni a febbraio e si vendicò con freddo, vento e neve sulla merla, che fu costretta a rifugiarsi in un camino, rinunciando al bel piumaggio e diventando grigia a causa della fuliggine.


Tradizione simile ma più folkloristica è quella della Sardegna dove si parla dei "sas dies imprestadas", ossia i giorni presi in prestito. Protagonista è un pastore che, vedendo il bel tempo a gennaio, pensò di aver vinto l'inverno, sperando in un proficuo guadagno con il suo gregge. Il mese, sentiti i vanti del pastore, si vendicò chiedendo due giorni a febbraio e fece cadere talmente tanta neve che il pastore perse il suo gregge, riuscendo a salvare solo una pecora che si nascose sotto la caldaia di rame per fare il formaggio. 





Il meteo e il tempo 
Dai racconti che abbiamo condiviso, un solo elemento è comune: le date. Questo perché risponde all'esigenza atavica dell'uomo di interpretare il mondo e soprattutto governare il tempo, focalizzandosi su specifici periodi considerati di transizione.
Ai Giorni della Merla infatti sono legate anche le valutazioni sulla Primavera ventura.
Ad esempio, se in questi tre giorni il freddo non sarà pungente, la primavera tarderà ad arrivare. La leggenda del prestito dei giorni da Febbraio, nasce proprio per giustificare il bisogno di più giorni per prevedere le temperature della primavera. Ricordiamo che prima del calendario giuliano entrato in vigore nel 46 a.C, effettivamente il mese di gennaio aveva 28 o 29 giorni.
Un rito propiziatorio per favorire una primavera mite e bella, sono i "canti popolari della Merla" tipici del Nord Italia che prevedono la popolazione riunita intorno ad un falò nei pressi della chiesa principale della città o vicino ad un fiume mentre cantano canti tradizionali, bevendo vino e cibi tradizionali. Ogni paese sceglie i canti prediletti con tematiche che vanno dall'amore all'inverno.
Curiosità dantesca
Una curiosità tutta smartiana è l'omaggio che Dante Alighieri fa nella sua "Commedia" alle leggende dei Giorni della Merla. Nel canto XIII del Purgatorio, il girone degli invidiosi, la nobildonna Sapia pronuncia queste parole: “Ormai più non ti temo! Come fa’ l merlo per poca bonaccia” riferendosi alla credulità del merlo che pensò di aver fregato gennaio!

Il nostro paese è ricco di queste tradizioni che sono state trasmesse nei secoli per via orale e non. Rappresentano un patrimonio inestimabile per raccontare i nostri territori, comprendere le meraviglie della nostra lingua e conoscere punti di vista nuovi e stimolanti per interpretare il mondo in cui viviamo.

Noi Sm-Art People siamo desiderose di divulgare queste storie semplici ma dai valori profondi e siamo sempre disponibili a ricevere vostre segnalazioni e consigli su altre leggende da raccontare!

PS: il Meteo prevede giornate miti per il 29-30-31- Gennaio. Ci aspetta una primavera tardiva?



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