Posted by : Unknown mercoledì 11 febbraio 2015

Luca Giordano, Disputa di Gesù tra i dottori

Cosa dire a dei liceali quando pensi non gli importi niente? Quando pensi che forse dell’arte del Seicento non gli importi? Cosa dirgli quando porti il restauro di un dipinto nella loro aula magna?
Ecco le parole di Fabrizio Russo, fondatore dell’agenzia creativa KleinRusso, davanti a una tela di Luca Giordano, nell’aula magna affollata di ragazzi del liceo Visconti di Roma, al primo giorno di autogestione. “Quando un giorno studierete in una delle università più prestigiose del mondo, in America, negli Stati Uniti o forse in Cina, sarete a contatto con studenti che al liceo hanno avuto servizi più avanzati dei vostri. Ma nessuno di loro ha mai avuto un quadro del ‘600 in aula magna. Se sarete in grado di farlo sapere, avrete capito qual è la vostra forza”.
Luogo inusuale, parole inusuali, pronunciate per il restauro del quadro di Luca Giordano “La disputa di Gesù tra i dottori”, che avverrà proprio in quell’aula magna, ad opera dello studio di Valeria Merlini e Daniela Storti, con l’approvazione della Soprintendenza dei Beni culturali, il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero dell’Istruzione. Mentre l’opera verrà messa a nudo, gli studenti potranno andare a fare domande, seguire il restauro, anche solo dare un’occhiata all’avanzamento dei lavori.
E loro lo fanno.  “Stiamo partecipando all'autogestione tenendo qualche lezione quando ce lo chiedono  -  racconta Daniela Storti. - Questi ragazzi sono straordinari e hanno bisogno solo di stimoli: l'altro giorno un ragazzino di 14 anni ha fatto da solo la tempera all'uovo a casa, ed è venuto a chiederci se aveva capito bene il procedimento".
Io voglio pensare che ai ragazzi del liceo Visconti questo restauro lasci un segno esperienziale indelebile, che l’alchimia dell’arte li accompagni in qualunque sia il loro orizzonte professionale. Perché oggi a loro è stato dato l’onore di comunicare che il nostro patrimonio artistico - la bellezza di cui ci vantiamo quando andiamo in vacanza all’estero - è un po’ anche nostra, ce la portiamo sotto pelle e nella mente anche nolenti, come il ricordo della propria casa. Di tutti e per tutti. 
I lavori saranno visibili e votabili sul sito della divisione dell’agenzia che si sta curando del progetto. Perché? Per trasmettere conoscenza. "Ci siamo interrogati molto su questo punto  -  spiega Valeria Merlini  -  e abbiamo capito quanto le emozioni siano importanti per acquisire dei concetti. Puoi essere molto bravo in Storia dell'Arte, ma niente ti aiuterà come poter vedere da vicino un quadro. E' come con la tua rockstar preferita: se riesci a stringergli la mano, non lo dimenticherai più".
La Cultura e la nostra Storia sono la nostra forza. Riuscire a osservare l’arte e ricordarla come emozione è humus per la nostra formazione e la nostra creatività. Si potrebbe pensare si tratti di una bella trovata per non pagare una bella campagna di comunicazione, ma parliamoci chiaro: in Italia si fa fatica a fare comunicazione culturale per intere collezioni, per le nostre opere più conosciute, figuriamoci per Luca Giordano, per quanto illustre maestro del chiaroscuro.
L’arte è per tutti?

Allora sappiamo tutti leggere un quadro? Una foto? Un’architettura? Siamo tutti capaci, in un Paese come l’Italia, di leggere  ciò che rende il nostro paese tanto affascinante e renderlo emozione?
Se un restauro a scuola, con il lavoro, l'attenzione, la vigilanza aggiuntive che comporta, accende in uno solo di questi liceali una curiosità per l'arte che conserverà nel tempo, avremmo piantato un seme verso un futuro in cui la Cultura sarà meno bistrattata.

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