Posted by : Unknown domenica 12 ottobre 2014



Ho condiviso questo video sul mio profilo Facebook, ma ancora non me lo tolgo dalla testa.



Gira ancora nei miei pensieri perché è bello, perché è attento, perché mostra un museo come un luogo vivo, con le persone e per le persone, perché attraverso lo schermo si percepisce il desiderio di arrivare a chi si lascerà attrarre, per una guida leggera lungo le sale del museo.
E passa quella bella sensazione che  ti vogliano regalare qualcosa: un’esperienza indimenticabile e accattivante come il video che scorre sotto i tuoi occhi.
Si parla del Rijksmuseum. Ebbene, io così vorrei vedere valorizzato il patrimonio italiano.
Le parole si sprecherebbero sulle bellezze che siamo in grado di immortalare, eppure i video sul nostro patrimonio sono noiosi. Mi trasmettono staticità, una bellezza immobile e inamovibile, pesante, che scoraggerebbe molti degli smartiani che visitano i nostri musei! Sulle note della musica classica, compare in sovraimpressione il pensiero che forse sia meglio farsi una passeggiata e via…
Come portare invece i coraggiosi smartiani all’arrembaggio di nuovi bei lidi?
Gli ingredienti sono presto detti: attenzione al visitatore, desiderio di comunicargli qualcosa, dono di un po’ di tempo per la realizzazione di tutto ciò che possa lasciare un segno alla visita.
Si tratta del mix vincente per una comunicazione culturale efficace!


E voi smartiani, cercate una curiosità, un aneddoto, un dettaglio, la sensazione di varcare la soglia del museo con il desiderio di voler custodire un frammento di bellezza nella galleria dei ricordi.



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